Good
Molise è una scelta
di foto scattate tra l’inverno del 2003 e febbraio 2009.
È una visione di questa terra tracciata senza troppo pensare,
insinuandosi per boschi, monti, spiagge e case, a quasi tutte le
ore del giorno e con ogni tempo.
È una storia senza storia, che manca di parole ma parla sicuramente
di un amore, talvolta ricambiato, più spesso specchio di
una solitudine senza scampo, ma anche di ineffabile bellezza.
I percorsi si ripetono, gli stessi luoghi sono ripresi più
volte, in varie stagioni, mese dopo mese, molti anno dopo anno.
Il criterio di scelta è stato puramente soggettivo, il più
delle volte persino affettivo; cercando di evitare repliche inutili,
ma non la cognizione dell'assillo.
Non si vuole dimostrare niente, non si vuole esibire né competenza
nella tecnica (che non ci può essere) né tanto meno
delineare una panoramica in qualche modo esaustiva del territorio
molisano.
Anzi, se vista dal punto di vista della documentazione, da questa
sintesi emergerebbero assurde mancanze e stupefacenti approssimazioni.
Le didascalie recano brevi informazioni concernenti i luoghi dello
scatto, spesso la data, raramente l'ora. I link alle varie categorie
in cui le immagini sono state indicizzate spero che diventino un
buono strumento per scorrazzare qui e là, anche per chi visitasse
queste pagine distrattamente.
Molto apprezzati saranno eventuali segnalazioni di errori o un semplice
commento (mail).
Le foto, raccolte con nessun altro intento se non quello di serbare
un ricordo, un modesto appunto, sono il risultato di tante ma brevi
escursioni condotte nel raggio di poche decine di chilometri (com’è
piccolo il Molise!) e che hanno come immancabile epilogo l'inesorabile
ritorno tra le mura domestiche sull’onda delle ombre della
sera che avanzano.
* * *
In definitiva è solo
il riassunto di un girovagare irrequieto, condotto ossessivamente
sempre sulle stesse strade e lungo gli stessi crinali per una ignota
necessità interiore, come dettato da una smania di fuga sempre
frenata, ogni volta impedita, ma che in questo inutile errare incontra
lampi di bellezza, squarci di visioni, trasparenti e rasserenanti
sfumature di colori.
Talvolta alcune immagini sembrano
aprire altri orizzonti, facendo immaginare, forse un domani non
così lontano, un'altra strada da tentare per una vera partenza,
un risolutivo andare.
Come se restasse ancora la
speranza di trovare, in un altrove distante, una inaudita libertà,
un rinnovato fiorire di passioni e progetti, un meraviglioso e lento
confluire della storia comune verso l’apertura e l’incanto.
Insomma una specie di aldilà.
Ma sul finire del giorno, mentre avanza il blu profondo della sera, tutto,
dalla natura alle costruzioni della storia, finisce per assumere una consistenza più densa, e le sfumature si compattano in una barriera invalicabile.
***
Così sono rimasto in
zona per tanto, probabilmente troppo tempo.
Per l’ospitalità
spesso disprezzata che questa terra mi ha dato, queste foto siano
un piccolo ringraziamento; un voler ammettere che, forse, qualcosa
di buono da vivere c’era anche qui, anche se, quando si fugge,
si va troppo di fretta per accorgersene.
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